Catalogo Produzioni Compagnia teatro delle rose
Teatro d'attore e oggetti
Da quali stelle siamo caduti!?
Informazioni | |
---|---|
✒️ Scrittura scenica: | Enzo Mirone |
📽️ Tecnica usata: | Teatro d'attore e oggetti |
⌛ Durata: | 60 |
👩👦 Età consigliata: | 8-15 anni |
Trama:
M – Io sono caduto! P – Cos’è che si prova di preciso? M – È un po’ come quando resti senza fiato davanti ad una cosa bella! P – Io non sono mai caduta! Mi piacerebbe provare!La messa in scena di “Da quali stelle siamo caduti!?” nasce dal desiderio di sconfiggere la solitudine e da una invenzione.La situazione di partenza viene dal celeberrimo racconto di Antoine de Saint – Exupéry, “Il piccolo principe”. Monsieur, infatti, caduto dalla sua stella in una sorta di non – luogo a lui completamente sconosciuto, si ritrova da solo e, immediatamente, esprime il desiderio di non esserlo. Fanno la loro comparsa, allora, due bizzarri individui con i quali darà vita ad una serie di situazioni, allo stesso tempo, toccanti e comiche fino ai limiti dell’assurdo.Come spiegare, attraverso un gioco, cosa vuol dire “effimero” o cosa sia la “nostalgia”? Come è possibile ricordare fatti che non sono ancora accaduti? Da queste ed altre domande siamo partiti e “messi in gioco nel tentativo di cavarne un gioco” le cui regole abbiamo inventate, codificate e, di volta in volta, stravolte. Tra teorie scientifiche e acrobazie dell’immaginazione, ne abbiamo esplorato tutti i possibili risvolti e sviluppi in forma giocosa pur conservando quella vena di struggente nostalgia che alimenta la potenza evocatrice e poetica dello spettacolo.Quella che ne viene fuori è una sorta di favola surreale la cui ambientazione, intesa come spazio fisico e mentale in cui si colloca la storia, è piuttosto un luogo del cuore. Essa è infatti, suggerita da pochissimi ed essenziali oggetti di scena, come la panchina e gli alberi, ed è evocazione e re – invenzione dell’immaginario del disegnatore francese Raymond Peynet. L’umorismo e la poesia di cui le sue opere sono intrise sono stati nutrimento in tutta la fase di elaborazione dello spettacolo, sia in fase di scrittura sia nella messa in spazio.“Immaginate cosa sarebbe una vita senza amore. Giorni e giorni senza sole, notti e notti senza stelle. L’amore è necessario alla vita quanto il sangue che scorre nelle nostre vene. Per questo ho creato un piccolo mondo tutto particolare fatto di sogni, d’amore, di poesia”.Raymond Peynet

Da quali stelle siamo caduti!?
Da quali stelle siamo caduti!?
Informazioni | |
---|---|
✒️ Scrittura scenica: | Enzo Mirone |
📽️ Tecnica usata: | Teatro d'attore e oggetti |
⌛ Durata: | 60 |
👩👦 Età consigliata: | 8-15 anni |
Trama:
M – Io sono caduto! P – Cos’è che si prova di preciso? M – È un po’ come quando resti senza fiato davanti ad una cosa bella! P – Io non sono mai caduta! Mi piacerebbe provare!La messa in scena di “Da quali stelle siamo caduti!?” nasce dal desiderio di sconfiggere la solitudine e da una invenzione.La situazione di partenza viene dal celeberrimo racconto di Antoine de Saint – Exupéry, “Il piccolo principe”. Monsieur, infatti, caduto dalla sua stella in una sorta di non – luogo a lui completamente sconosciuto, si ritrova da solo e, immediatamente, esprime il desiderio di non esserlo. Fanno la loro comparsa, allora, due bizzarri individui con i quali darà vita ad una serie di situazioni, allo stesso tempo, toccanti e comiche fino ai limiti dell’assurdo.Come spiegare, attraverso un gioco, cosa vuol dire “effimero” o cosa sia la “nostalgia”? Come è possibile ricordare fatti che non sono ancora accaduti? Da queste ed altre domande siamo partiti e “messi in gioco nel tentativo di cavarne un gioco” le cui regole abbiamo inventate, codificate e, di volta in volta, stravolte. Tra teorie scientifiche e acrobazie dell’immaginazione, ne abbiamo esplorato tutti i possibili risvolti e sviluppi in forma giocosa pur conservando quella vena di struggente nostalgia che alimenta la potenza evocatrice e poetica dello spettacolo.Quella che ne viene fuori è una sorta di favola surreale la cui ambientazione, intesa come spazio fisico e mentale in cui si colloca la storia, è piuttosto un luogo del cuore. Essa è infatti, suggerita da pochissimi ed essenziali oggetti di scena, come la panchina e gli alberi, ed è evocazione e re – invenzione dell’immaginario del disegnatore francese Raymond Peynet. L’umorismo e la poesia di cui le sue opere sono intrise sono stati nutrimento in tutta la fase di elaborazione dello spettacolo, sia in fase di scrittura sia nella messa in spazio.“Immaginate cosa sarebbe una vita senza amore. Giorni e giorni senza sole, notti e notti senza stelle. L’amore è necessario alla vita quanto il sangue che scorre nelle nostre vene. Per questo ho creato un piccolo mondo tutto particolare fatto di sogni, d’amore, di poesia”.Raymond Peynet

Musical
Il Grinch : Il Musical
Informazioni | |
---|---|
✒️ Scrittura scenica: | |
📽️ Tecnica usata: | Musical |
⌛ Durata: | 75 |
👩👦 Età consigliata: | 5 - 12 anni |
Trama:
Nel paese di Chinonso la preparazione al Natale è un momento davvero speciale. Tutti sono Indaffarati a comprare regali e ad addobbare la propria casa nel modo più sfavillante possibile, ma solo in questo sembra risiedere il senso del Natale. La piccola Cindy Lou ha tuttavia Il dubbio che non basti. Cerca allora di cambiare in situazione convincendo il sindaco ad invitare alla festa del paese Il Grinch, una creatura verde e pelosa con la reputazione di essere una creature senza cuore.Il Grinch per il suo strano aspetto fin da piccolo viene deriso e allontanato da tutti, e quindi, sentendosi diverso, decide di vivere da solo sulla cima del Monte Rich. La sua solitudine ed il non sentirsi accettato, scatena in lui odio verso I Nonsochi e verso ciò che loro più amano... Il Natale!Quando gli arriva l'invito del Sindaco seppur riluttante, il misantropo Grinch accetta. Tuttavia, durante I festeggiamenti per la nomina a mastro allegro delle feste riemergono le frustrazioni subite dai Nonsochi quando era piccolo. Decide allora di vendicarsi rubando tutti i doni e le decorazioni di Natale rendendo orribile il loro giorno preferito. Tuttavia, Cindy Lou, capisce ben presto che la creatura verde non è affatto cattiva come la si dipinge e cercherà un modo per dimostrare a tutti che l'unica cosa di cui il Grinch ha bisogno è un amico e un po' di affetto.II Grinch è un libro per bambini scritto In versi in rima dal Dr. Seuss pubblicato nel 1957, poi diventato un film d'animazione nel 1966 e ancora nel 2000. Il Grinch il Musical è uno spettacolo allegro e divertente per grandi e piccin, che ci farà riflettere sull'accettazione dell'altro e sulla diversità oltre a riportare alla luce i veri valori del Natale e delle feste.

Il Grinch : Il Musical
Il Grinch : Il Musical
Informazioni | |
---|---|
✒️ Scrittura scenica: | |
📽️ Tecnica usata: | Musical |
⌛ Durata: | 75 |
👩👦 Età consigliata: | 5 - 12 anni |
Trama:
Nel paese di Chinonso la preparazione al Natale è un momento davvero speciale. Tutti sono Indaffarati a comprare regali e ad addobbare la propria casa nel modo più sfavillante possibile, ma solo in questo sembra risiedere il senso del Natale. La piccola Cindy Lou ha tuttavia Il dubbio che non basti. Cerca allora di cambiare in situazione convincendo il sindaco ad invitare alla festa del paese Il Grinch, una creatura verde e pelosa con la reputazione di essere una creature senza cuore.Il Grinch per il suo strano aspetto fin da piccolo viene deriso e allontanato da tutti, e quindi, sentendosi diverso, decide di vivere da solo sulla cima del Monte Rich. La sua solitudine ed il non sentirsi accettato, scatena in lui odio verso I Nonsochi e verso ciò che loro più amano... Il Natale!Quando gli arriva l'invito del Sindaco seppur riluttante, il misantropo Grinch accetta. Tuttavia, durante I festeggiamenti per la nomina a mastro allegro delle feste riemergono le frustrazioni subite dai Nonsochi quando era piccolo. Decide allora di vendicarsi rubando tutti i doni e le decorazioni di Natale rendendo orribile il loro giorno preferito. Tuttavia, Cindy Lou, capisce ben presto che la creatura verde non è affatto cattiva come la si dipinge e cercherà un modo per dimostrare a tutti che l'unica cosa di cui il Grinch ha bisogno è un amico e un po' di affetto.II Grinch è un libro per bambini scritto In versi in rima dal Dr. Seuss pubblicato nel 1957, poi diventato un film d'animazione nel 1966 e ancora nel 2000. Il Grinch il Musical è uno spettacolo allegro e divertente per grandi e piccin, che ci farà riflettere sull'accettazione dell'altro e sulla diversità oltre a riportare alla luce i veri valori del Natale e delle feste.

Teatro d'attore
L’arrampicatore ribelle
Informazioni | |
---|---|
✒️ Scrittura scenica: | Silvana Pirone |
📽️ Tecnica usata: | Teatro d'attore |
⌛ Durata: | 60 |
👩👦 Età consigliata: | 8-15 anni |
Trama:
Da quello che sembra soltanto il capriccio di un bambino prende avvio un’avventura straordinaria, quella descritta da Calvino ne “ Il barone rampante ”. Ma ha inizio anche un’altra storia, quella di Kriby Kriby, ragazzino di undici anni dalla fantasia accesa e un’ardente passione per i libri. Cosimo - il protagonista del romanzo di Calvino - è il suo eroe, e tanto sbrigliata è la sua immaginazione, da smarrire il confine tra realtà e finzione, identificandosi con il personaggio da lui tanto amato, di cui rivivrà, a suo modo, le avventure. Attraverso l’incontro con alcuni personaggi chiave della vicenda - l’Abate Precettore, il primo amore Viola, il brigante Gian Dei Brughi, la conturbante Ursula - Kriby sperimenterà le difficoltà della crescita, del “diventare grandi”, ma imparerà anche il valore dell’amicizia, l’intensità dell’amore, e soprattutto a guardare la realtà senza pregiudizi. Tutto ciò che lo circonda, visto dall’alto, ha una forma nuova; guardare da un altro punto di vista (nel suo caso, dall’alto, come Cosimo dagli alberi) aiuta a superare le false convenzioni e a vivere la realtà, ad accogliere l’altro, il prossimo, per quello che realmente sono.L’arrampicatore ribelle è anche un omaggio alla letteratura - e all’arte in generale - come esperienza di crescita, come fuga dalla banalità del quotidiano, come manifestazione della fantasia e delle potenzialità nascoste. Stando bene attenti perché questa “fuga” non sia definitiva, ma conduca ad una più matura e consapevole assunzione delle proprie responsabilità - come alla fine comprenderà anche Kriby Kriby decidendo di tornare “ nella realtà ”…

L’arrampicatore ribelle
L’arrampicatore ribelle
Informazioni | |
---|---|
✒️ Scrittura scenica: | Silvana Pirone |
📽️ Tecnica usata: | Teatro d'attore |
⌛ Durata: | 60 |
👩👦 Età consigliata: | 8-15 anni |
Trama:
Da quello che sembra soltanto il capriccio di un bambino prende avvio un’avventura straordinaria, quella descritta da Calvino ne “ Il barone rampante ”. Ma ha inizio anche un’altra storia, quella di Kriby Kriby, ragazzino di undici anni dalla fantasia accesa e un’ardente passione per i libri. Cosimo - il protagonista del romanzo di Calvino - è il suo eroe, e tanto sbrigliata è la sua immaginazione, da smarrire il confine tra realtà e finzione, identificandosi con il personaggio da lui tanto amato, di cui rivivrà, a suo modo, le avventure. Attraverso l’incontro con alcuni personaggi chiave della vicenda - l’Abate Precettore, il primo amore Viola, il brigante Gian Dei Brughi, la conturbante Ursula - Kriby sperimenterà le difficoltà della crescita, del “diventare grandi”, ma imparerà anche il valore dell’amicizia, l’intensità dell’amore, e soprattutto a guardare la realtà senza pregiudizi. Tutto ciò che lo circonda, visto dall’alto, ha una forma nuova; guardare da un altro punto di vista (nel suo caso, dall’alto, come Cosimo dagli alberi) aiuta a superare le false convenzioni e a vivere la realtà, ad accogliere l’altro, il prossimo, per quello che realmente sono.L’arrampicatore ribelle è anche un omaggio alla letteratura - e all’arte in generale - come esperienza di crescita, come fuga dalla banalità del quotidiano, come manifestazione della fantasia e delle potenzialità nascoste. Stando bene attenti perché questa “fuga” non sia definitiva, ma conduca ad una più matura e consapevole assunzione delle proprie responsabilità - come alla fine comprenderà anche Kriby Kriby decidendo di tornare “ nella realtà ”…

Musical
La Gabbinella e il Gatto: Il Musical
Informazioni | |
---|---|
✒️ Scrittura scenica: | |
📽️ Tecnica usata: | Musical |
⌛ Durata: | 75 |
👩👦 Età consigliata: | 3 - 10 anni |
Trama:
L'opera di Sepúlveda, non è mai stata attuale quanto oggi: in un'epoca dove soprattutto giovani, vagano alla ricerca di punti di riferimento, hanno paura di crescere, sono intolleranti con il "diverso' da sé e forse non credono più nell'amore vero. Oggi il *non pensare' e il "non vedere" sono gli strumenti migliori del *non agire*: non agire di fronte alle ingiustizie, di fronte ad un problema che non sia il nostro, a volte neppure di fronte a quello, ma soprattutto non agire perché non si crede di poter cambiare il mondo.Lo spettacolo è costruito proprio sulla possibilità di un cambiamento, sulla consapevolezza che per "volare" basta volerlo e che l'unica arma necessaria è l'amore. Una gabbiana ricoperta di petrolio, conclude stremata il suo volo sulla terrazza del gatto Zorba, prima di deporre il suo uovo, e morire, gli fa promettere tre cose: di non mangiare l'uovo, di prendersi cura del pulcino nato e di insegnargli a volare. Zorba, con l'aiuto dei suoi amici, cova goffamente l'uovo dal quale nasce una bellissima pulcina di nome Fortunata. La piccola gabbianella, cresce circondata dall'affetto e dalle cure della sua nuova famiglia pensando d'essere lei stessa un gatto, ma ben presto di essere "diversa". Zorba e Fortunata, due animali così diversi sono riusciti ad aiutarsi e ad amarsi.E' molto facile accettare e amare chi sembra uguale a noi ed invece, è difficile far entrare nel cuore qualcuno diverso da noi. A volte imparare a volare è un insegnamento che viene da chi meno ti aspetti : "Vola solo chi ha il coraggio di provarci"

La Gabbinella e il Gatto: Il Musical
La Gabbinella e il Gatto: Il Musical
Informazioni | |
---|---|
✒️ Scrittura scenica: | |
📽️ Tecnica usata: | Musical |
⌛ Durata: | 75 |
👩👦 Età consigliata: | 3 - 10 anni |
Trama:
L'opera di Sepúlveda, non è mai stata attuale quanto oggi: in un'epoca dove soprattutto giovani, vagano alla ricerca di punti di riferimento, hanno paura di crescere, sono intolleranti con il "diverso' da sé e forse non credono più nell'amore vero. Oggi il *non pensare' e il "non vedere" sono gli strumenti migliori del *non agire*: non agire di fronte alle ingiustizie, di fronte ad un problema che non sia il nostro, a volte neppure di fronte a quello, ma soprattutto non agire perché non si crede di poter cambiare il mondo.Lo spettacolo è costruito proprio sulla possibilità di un cambiamento, sulla consapevolezza che per "volare" basta volerlo e che l'unica arma necessaria è l'amore. Una gabbiana ricoperta di petrolio, conclude stremata il suo volo sulla terrazza del gatto Zorba, prima di deporre il suo uovo, e morire, gli fa promettere tre cose: di non mangiare l'uovo, di prendersi cura del pulcino nato e di insegnargli a volare. Zorba, con l'aiuto dei suoi amici, cova goffamente l'uovo dal quale nasce una bellissima pulcina di nome Fortunata. La piccola gabbianella, cresce circondata dall'affetto e dalle cure della sua nuova famiglia pensando d'essere lei stessa un gatto, ma ben presto di essere "diversa". Zorba e Fortunata, due animali così diversi sono riusciti ad aiutarsi e ad amarsi.E' molto facile accettare e amare chi sembra uguale a noi ed invece, è difficile far entrare nel cuore qualcuno diverso da noi. A volte imparare a volare è un insegnamento che viene da chi meno ti aspetti : "Vola solo chi ha il coraggio di provarci"

Musical
Olga di carta: il musical
Informazioni | |
---|---|
✒️ Scrittura scenica: | COMPAGNIA TEATRO DELLE ROSE |
📽️ Tecnica usata: | Musical |
⌛ Durata: | 75 |
👩👦 Età consigliata: | 7-12 anni |
Trama:
Olga di carta Il viaggio straordinario, romanzo per bambini, ma da cui gli adulti impareranno molto, scritto da Elisabetta Gnone. A narrare con trasporto la storia di Olga di carta e? Olga Papel, una bambina che sembra aver vissuto avventure fantastiche Le cui vicende ama condividere con i tanti ascoltatori appassionati dei suoi racconti. Olga la narratrice e? una bambina minuta che Incanta con le sue storie che lei dice di aver vissuto in prima persona, ma molti non credono questa sia la verita?, anche se c’e? chi in fondo ci spera. Le storie di cui parla Olga sono straordinarie, popolate di personaggi bizzarri, burberi, fuori dagli schemi, quelli tipici delle favole, che con il loro atteggiamento e le frasi sagge danno una visione del mondo che prima sconvolge e poi fa comprendere la verita? che nasconde. Ed ecco che pian piano prende vita il racconto del viaggio di Olga di carta, una bambina alla ricerca di normalita?: vuole che il suo corpo di carta venga trasformato in uno fatto di carne e ossa come tutti gli altri. Olga e? alla ricerca di normalita? non sapendo ancora quanto invece sia l’unicita? a rendere speciali. Non e? facile per lei essere alla merce? delle intemperie, aver paura di tutto a causa di quel corpo di carta che la rende fragile. Olga di carta non desidera altro che essere come tutti i bambini. Durante il suo viaggio alla ricerca della maga che spera le cambiera? la vita compiendo la trasformazione, incontra un venditore di tracce che indica la strada, un tasso che parla, un bambino nero che riporta al mittente cio? che si e? perso grazie a una mongolfiera, un orso che deve ancora scovare la sua strada nell’immenso mondo del circo e si ritrova a fare il sarto. Insomma Olga di carta incontra persone che l’accolgono, altre che le danno buoni consigli e altri ancora che le aprono gli occhi facendole capire cos’e? cio? che conta davvero. Olga la narratrice decide di raccontare questa storia quando si accorge che uno dei suoi migliori amici, Bruco, e? intristito per la sua situazione. Bruno, detto Bruco, e? un bambino insicuro e fragile, che i bulli della zona prendono continuamente in giro e Olga, attraverso la sua storia vuole forse fargli trovare la fiducia persa e mostrargli la sua bellezza, quella che lui non vede in se?. Perche? nella storia di Olga di carta sono presenti insegnamenti fondamentali per i bambini e per i grandi che capiranno, come Bruco e tutti gli ascoltatori di quest’avventura, quanto sia importante credere in se stessi, non avere paura di essere cio? che si e?, tendere al raggiungimento dei sogni e scoprire quanto le differenze possano unire e non dividere. Non si sa, alla fine, se Olga Papel abbia vissuto davvero la storia che ha raccontato, non si sa se quell’Olga di carta di cui parla sia lei, ma si capisce quando la magia possa illuminare il cammino.

Olga di carta: il musical
Olga di carta: il musical
Informazioni | |
---|---|
✒️ Scrittura scenica: | COMPAGNIA TEATRO DELLE ROSE |
📽️ Tecnica usata: | Musical |
⌛ Durata: | 75 |
👩👦 Età consigliata: | 7-12 anni |
Trama:
Olga di carta Il viaggio straordinario, romanzo per bambini, ma da cui gli adulti impareranno molto, scritto da Elisabetta Gnone. A narrare con trasporto la storia di Olga di carta e? Olga Papel, una bambina che sembra aver vissuto avventure fantastiche Le cui vicende ama condividere con i tanti ascoltatori appassionati dei suoi racconti. Olga la narratrice e? una bambina minuta che Incanta con le sue storie che lei dice di aver vissuto in prima persona, ma molti non credono questa sia la verita?, anche se c’e? chi in fondo ci spera. Le storie di cui parla Olga sono straordinarie, popolate di personaggi bizzarri, burberi, fuori dagli schemi, quelli tipici delle favole, che con il loro atteggiamento e le frasi sagge danno una visione del mondo che prima sconvolge e poi fa comprendere la verita? che nasconde. Ed ecco che pian piano prende vita il racconto del viaggio di Olga di carta, una bambina alla ricerca di normalita?: vuole che il suo corpo di carta venga trasformato in uno fatto di carne e ossa come tutti gli altri. Olga e? alla ricerca di normalita? non sapendo ancora quanto invece sia l’unicita? a rendere speciali. Non e? facile per lei essere alla merce? delle intemperie, aver paura di tutto a causa di quel corpo di carta che la rende fragile. Olga di carta non desidera altro che essere come tutti i bambini. Durante il suo viaggio alla ricerca della maga che spera le cambiera? la vita compiendo la trasformazione, incontra un venditore di tracce che indica la strada, un tasso che parla, un bambino nero che riporta al mittente cio? che si e? perso grazie a una mongolfiera, un orso che deve ancora scovare la sua strada nell’immenso mondo del circo e si ritrova a fare il sarto. Insomma Olga di carta incontra persone che l’accolgono, altre che le danno buoni consigli e altri ancora che le aprono gli occhi facendole capire cos’e? cio? che conta davvero. Olga la narratrice decide di raccontare questa storia quando si accorge che uno dei suoi migliori amici, Bruco, e? intristito per la sua situazione. Bruno, detto Bruco, e? un bambino insicuro e fragile, che i bulli della zona prendono continuamente in giro e Olga, attraverso la sua storia vuole forse fargli trovare la fiducia persa e mostrargli la sua bellezza, quella che lui non vede in se?. Perche? nella storia di Olga di carta sono presenti insegnamenti fondamentali per i bambini e per i grandi che capiranno, come Bruco e tutti gli ascoltatori di quest’avventura, quanto sia importante credere in se stessi, non avere paura di essere cio? che si e?, tendere al raggiungimento dei sogni e scoprire quanto le differenze possano unire e non dividere. Non si sa, alla fine, se Olga Papel abbia vissuto davvero la storia che ha raccontato, non si sa se quell’Olga di carta di cui parla sia lei, ma si capisce quando la magia possa illuminare il cammino.

Teatro d’attore ed oggetti
Re Monnezza
Informazioni | |
---|---|
✒️ Scrittura scenica: | Enzo Mirone |
📽️ Tecnica usata: | Teatro d’attore ed oggetti |
⌛ Durata: | 60 |
👩👦 Età consigliata: | 8-15 anni |
Trama:
Ogni amicizia ha la sua storia e "questa" storia la vogliamo proprio raccontare! Comincia dove finiscono tutte le cose che non servono più, ovvero...nell’immondizia! Ci siamo interrogati, e tutto è cominciato. Meglio giocare e farsi male o non giocare proprio? Se un uomo decide di abbandonare tutto e di rifugiarsi ai margini del mondo laddove vengono ammucchiate tutte le cose che non servono più, cioè nell’immondizia, un motivo pure ci sarà... ma quale? Una forma di protesta, uno sciopero, un esilio volontario che ha in sè tutta l’amarezza causata da certi "meccanismi" che la vita odierna prima genera e poi subisce. Il nostro uomo allora se ne costruisce una propria, semplice e disincantata, adoperando tutto quello che gli altri buttano via. Si appropria, maldestramente, della sua solitudine, gioiosa e privilegiata, finché un giorno accade qualcosa che gli rivela l'esistenza di una alternativa che ha in sè il pericolo e l'incoscienza di un volo spiccato senza protezioni. Momenti di grande comicità grassa e talvolta crudele e grottesca, che scaturisce dalle situazioni prima e poi dalla relazione tra i personaggi, si alternano a momenti di disarmante poesia. Non c'è risentimento, né dolore. Diciamo, semplicemente, le cose cosi come le vediamo e le pensiamo, invitando gli spettatori al riso come alle lacrime ma, soprattutto, ad una ironica riflessione su tutto ciò che ci ostiniamo a considerare naturale ed immutabile. Tutto quello che adoperiamo in scena è stato realmente tolto all'immondizia, ripulito e reinventato adoperando il linguaggio che, per eccellenza, è proprio dei bambini: quello del gioco. Immagini diverse e suggestive scaturiscono dalla combinazione che, di volta in volta, realizziamo con questi oggetti.

Re Monnezza
Re Monnezza
Informazioni | |
---|---|
✒️ Scrittura scenica: | Enzo Mirone |
📽️ Tecnica usata: | Teatro d’attore ed oggetti |
⌛ Durata: | 60 |
👩👦 Età consigliata: | 8-15 anni |
Trama:
Ogni amicizia ha la sua storia e "questa" storia la vogliamo proprio raccontare! Comincia dove finiscono tutte le cose che non servono più, ovvero...nell’immondizia! Ci siamo interrogati, e tutto è cominciato. Meglio giocare e farsi male o non giocare proprio? Se un uomo decide di abbandonare tutto e di rifugiarsi ai margini del mondo laddove vengono ammucchiate tutte le cose che non servono più, cioè nell’immondizia, un motivo pure ci sarà... ma quale? Una forma di protesta, uno sciopero, un esilio volontario che ha in sè tutta l’amarezza causata da certi "meccanismi" che la vita odierna prima genera e poi subisce. Il nostro uomo allora se ne costruisce una propria, semplice e disincantata, adoperando tutto quello che gli altri buttano via. Si appropria, maldestramente, della sua solitudine, gioiosa e privilegiata, finché un giorno accade qualcosa che gli rivela l'esistenza di una alternativa che ha in sè il pericolo e l'incoscienza di un volo spiccato senza protezioni. Momenti di grande comicità grassa e talvolta crudele e grottesca, che scaturisce dalle situazioni prima e poi dalla relazione tra i personaggi, si alternano a momenti di disarmante poesia. Non c'è risentimento, né dolore. Diciamo, semplicemente, le cose cosi come le vediamo e le pensiamo, invitando gli spettatori al riso come alle lacrime ma, soprattutto, ad una ironica riflessione su tutto ciò che ci ostiniamo a considerare naturale ed immutabile. Tutto quello che adoperiamo in scena è stato realmente tolto all'immondizia, ripulito e reinventato adoperando il linguaggio che, per eccellenza, è proprio dei bambini: quello del gioco. Immagini diverse e suggestive scaturiscono dalla combinazione che, di volta in volta, realizziamo con questi oggetti.
