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mercoledì

ANDREA ROBBIANO

"FARFALLE"

ANDREA ROBBIANO

21:00

15,00 €

ANDREA ROBBIANO

spettacolo sulla memoria

“FarFalle” racconta di un circo dagli animali strani, di un uomo che russa male, di numeri sulla pelle, di una lettera ma arrivata, di un bacio alla stazione. E di come le farfalle sono scomparse. “FarFalle” è una lavagna su cui scrivere il nome dei buoni e quello dei cattivi. “FarFalle” racconta di un lager e della memoria ad esso legata. “FarFalle” è la storia di un uomo chiuso dentro la sua memoria, che intreccia e sbanda. Confonde gli eventi storici e la loro collocazione nello spazio e nel tempo. È il racconto di un uomo a un altro uomo, nella speranza che la memoria non sia solo quella storica di cifre, date ed eventi, ma quella profonda dell’esperienza fisica ed emotiva. Per provare a far sì che quello che è stato non accada più, Qualunque sia la faccia del carnefice e qualunque sia la faccia della vittima. Perché una volta entrati in un lager i contorni della vita si perdono nella memoria. “FarFalle” racconta come. 
Lo spunto per lo spettacolo parte da un fatto realmente accaduto: una cartolina arrivata in ritardo di quasi 70 anni da un campo di prigionia, scritta da un padre alla moglie e ai figli per tranquillizzarli, una cartolina ritrovata per caso in un’asta di oggetti vintage dal vicino di casa dei destinatari. Il contenuto della cartolina non è pubblico, lo spettacolo è stato scritto provando a immaginare cosa si può scrivere a una famiglia da un campo di reclusione. 
Immaginando il percorso che la cartolina può aver fatto nel tempo e nello spazio, negli eventi storici che si sono susseguiti. E insieme al significato che una cartolina può avere dopo 70 anni, la domanda è: cosa può restare di quelle parole dopo tutto questo tempo? Cosa può veramente giungere a destinazione e cosa invece è stato assorbito dal resto della vita trascorsa? Il protagonista dello spettacolo è il risultato di tutti questi elementi, un uomo che ha perso la memoria, che intreccia pezzi di passato e di presente, che mischia le date e gli eserciti in gioco, che non ricorda neanche più qual è il suo ruolo: vittima o carnefice? 
La drammaturgia è pensata per arrivare a fasce d’età diverse, dai ragazzi delle medie fino al pubblico adulto, proprio perché il messaggio non ha bisogno di uno studio approfondito a monte dello spettatore e nello stesso tempo non affronta in maniera didascalica o didattica date, eventi e protagonisti. I protagonisti di quella storia siamo noi, i presenti e i trapassati, senza facilitarci il punto di vista sedendoci di default dalla parte dei “buoni” ma scomodandoci in tutti i ruoli. “Farfalle” mischia tutto, parte dalle idee per arrivare agli animali e agli uomini, si interroga su cosa voglia dire avere un numero tatuato sulla pelle e su cosa voglia dire “essere” un numero tra tanti. Un insieme di immagini dai contorni fuori fuoco per lasciare in primo piano poche cose essenziali che traccino un cammino. 

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